È sempre stata lì: il senso del viaggio
Forse il vuoto e l'isolamento stanno arrivando a una risoluzione. Ma non sono ancora prontissima. Mi sembra di aver fatto un viaggio nel viaggio, ne esco che non sono più io. Il che è stupendo. Cambieranno cose, sospetto. Non c'è un meglio e un peggio, nella non dualità del Sé. Solo la mente vorrebbe catalogare. Certo, a volte penso a quanto sto lasciando, a livello di passioni e identificazioni personali, e il dolore prevale. Ma una forza più grande chiama e spinge dentro, e la scelta, via via, si farà da sola.

Questo è un pezzo che scrissi... oh, cavoli (adesso piango), parecchi anni fa. Una delle mie figlie era ancora bebè, saranno passati cinque anni, chissà. Aspettavo di pubblicarlo quando sarebbe venuto il momento. Sul mio blog. Era uno dei miei pezzi preferiti e allora volevo il momento ideale. Ma il momento non arrivò mai. E il mio blog, ormai, è smesso.
Ritrovo questo post ora, e so e vedo quanta vita ho sempre avuto dentro, più forte di ciò che chiamo "me". Inarrestabile.
È sempre stata la mia fortuna, avere la percezione così intensa di questa vitalità inestinguibile che ci muove tutti. È quella che mi ha salvata da tante crisi, che poi una voce saggia saliva in me, ed era come una madre che viene a raccoglierti i capelli, ad asciugarti il naso.