Tutto ciò che immagini è ancora un compromesso
L’amore, sapere che la realtà è evidentemente apparenza e sogno, che non c’è che coscienza, che l’essenza è amore in ogni forma, permette di non trattenere l’identità formale: allora la meditazione è sempre, tutto ciò che vedi, la società, le sue regole, la necessità di trovarti un lavoro, di cambiare casa, di prenotare le vacanze,
tutta la follia dell’indispensabilità si disfa. Rimane solo l’amore.
Non c’è altro. Il resto sono costruzioni. Allo stesso modo in cui tutti siamo composti di acqua, cominci a guardare e percepire dall’acqua, non dalla forma.
Se la realtà non è solida, anche le leggi sociali non sono così reali, la prospettiva si sposta a una dimensione di coscienza eterna che attraversa questa esistenza. Ho sentito come sto sempre aggiungendo troppo, nulla di ciò che aggiungo è davvero ciò che voglio: se penso a smettere un corso che sto frequentando mi sento persa, ma ho anche notato che stavo già immaginando la giornata, mi alzo, c’è la fase poco piacevole di preparare i figli, poi medito, poi faccio il corso:
ecco come la realtà si forma sempre uguale e prevedibile. La realtà è prevedibile perché l’hai già immaginata.
Devi lasciare tutto e stare solo nel sentimento di amore, di coscienza. Così ho immaginato di togliere il corso non nel senso “non lo faccio più” ma di non avere impedimenti, nulla nel sentire. Allora la coscienza è coscienza. C’è un’aprirsi, un’espansione.
Sfiori il vero desiderio: l’incandescenza dell’amore, cogli che tutto ciò che immagini, sito, speaker, coach o altro, è ancora poco, è ancora condizionato dal sociale, è ancora un compromesso. Che in verità
al fondo del fondo di tutto, dopo ogni stanza già immaginata, vuoi essere amore liquido. Amore per le strade, andare in giro e fare come Amma: meno discorsi, nessun concetto, solo amare. La parola è ancora un tentativo. L’amore è contagio.
Be naked, unmake yourself in love,
Maddalena
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