Trovate il posto in voi che non vi chiede niente.
Sprofondatevi.
E poi ascoltatelo.
E' sempre l'ultimo. Vi lascia fare.
Vi lascia essere occupati. Importanti.
E' l'ultimo dei figli, quello al fondo del tavolo.
L'ultimo dei lampioni che il lampionaio accende la sera in quella rue lungo la Senna.
L'ultima bottega in cui un turista ha voglia di entrare.
Oh quale gioiello quando vi si accede!
Quale silenzio di piccoli lumi e profumo di cannella.
Quale sottobosco di pagine e libri, tutti immacolati, dove la parola ancora non disturba.
E' l'ultimo in fila. Non precede né s'impone a nessuno.
Vi lascia vestire il vostro ruolo, dirigere le vostre operazioni, seguire con zelo il vostro copione, riempire le ore.
E rimane.
Trovate in voi ciò che non chiede niente.
Perché tale è la semplicità, l'umiltà del Cuore.
Trovate ciò che illeso è incapace di ledere.
Trovate ciò che punta immacolata nulla scalfisce.
Ciò la cui tenerezza non ha linguaggio né comprensione né codice umano che possa avvicinarvisi.
Ciò la cui deliziosa essenza non abbia umani paragoni.
Trovate in voi ciò che non chiede niente.
Perché tale è l'innocenza del Cuore.
Non vorrà avere ragione: non ne ha bisogno.
Non vorrà gridare: non conosce queste modalità.
Non avrà mai fretta: non conosce tempo.
Essendo di pura luce, non ha il linguaggio del dovere, dello sforzo, del primeggiare, del cercare.
Non ha nemmeno l'attendere: per questo lo troverete lì, in eterno. Vi aspetta ma non attende nulla.
Maddalena
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