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È sempre stata lì: il senso del viaggio

Forse il vuoto e l'isolamento stanno arrivando a una risoluzione. Ma non sono ancora prontissima. Mi sembra di aver fatto un viaggio nel viaggio, ne esco che non sono più io. Il che è stupendo. Cambieranno cose, sospetto. Non c'è un meglio e un peggio, nella non dualità del Sé. Solo la mente vorrebbe catalogare. Certo, a volte penso a quanto sto lasciando, a livello di passioni e identificazioni personali, e il dolore prevale. Ma una forza più grande chiama e spinge dentro, e la scelta, via via, si farà da sola. Questo è un pezzo che scrissi... oh, cavoli (adesso piango), parecchi anni fa. Una delle mie figlie era ancora bebè, saranno passati cinque anni, chissà. Aspettavo di pubblicarlo quando sarebbe venuto il momento. Sul mio blog. Era uno dei miei pezzi preferiti e allora volevo il momento ideale. Ma il momento non arrivò mai. E il mio blog, ormai, è smesso. Ritrovo questo post ora, e so e vedo quanta vita ho sempre avuto dentro, più forte di ciò che chiamo "me". Inarrestabile. È sempre stata la mia fortuna, avere la percezione così intensa di questa vitalità inestinguibile che ci muove tutti. È quella che mi ha salvata da tante crisi, che poi una voce saggia saliva in me, ed era come una madre che viene a raccoglierti i capelli, ad asciugarti il naso. È sempre stata lì. Quando qualcuno mi fotteva il cuore e io pensavo di odiare tutto. E invece odiare non si può. Mai. Completamente. Era sempre lì. Le notti che ho avuto paura e quelle che il giorno lo manderesti affanculo. Che lo scalciavo dall'altra parte del letto come un marito cui non vuoi più bene. Era lì quando sono nati i miei figli, e lei è arrivata a fiotti di sangue e latte e pianti che dentro ti fanno un ricamo per sempre. Era lì quando ho capito che non stavo più insieme. Che la mia vita era bella ma mancava sempre qualcosa. E però non potevo dirlo. Mi vergognavo. Piangevo le notti e di giorno al riparo dai figli, nelle cucine e nei grembiuli per la scuola. Ai cancelli. Quei giorni disossati come polli. È stata lì quando due anni fa mi ha detto: "C'è qualcosa, lì, per te", in quegli appunti di un corso spirituale preso per disperazione. E quel giorno qualcosa è cominciato. Ed è tutto un viaggio indietro. Un passo alla volta tutti gli anni che ti sei nascosta creandoti. Ché niente c'era, in realtà, da creare. Ed è tutto un viaggio indietro. Un pianto alla volta. Fino a ritrovarla e a scoprire che sei Tu: quella forza che è sempre stata lì. (FB 27 aprile 2021) nota: questo è il post cui faccio riferimento

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Forse il vuoto e l'isolamento stanno arrivando a una risoluzione. Ma non sono ancora prontissima. Mi sembra di aver fatto un viaggio nel...

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