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I miei Maestri

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Ho fatto anche io come te: tanti coach, strumenti, corsi. Ma ti prometto che via via impari che sei l'amore che cercavi, sei la domanda e sei la risposta: sei il Maestro.

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Ma non lo sai subito: subito, quello che c’è, è affanno e ricerca.

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Da che, nel 2015, è cominciato il «crollo» ho seguito vari percorsi psicoterapeutici, tutti naufragati. Mi dissero che non sapevano più cosa fare.

 

A un certo punto decisi che avrei fatto da sola, mi sarei somministrata io i percorsi che più mi ispiravano. Eccoli.

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  • MBSR (Mindfulness Based Stress Reduction): ho frequentato un corso che in effetti mi rese felice in sole tre settimane. Ma dopo una parentesi di grande pace e liberazione mi mancava «la vecchia me». Fa parte dei paradossi del cambiamento. Finito il corso, tornai come prima. Solo adesso riconosco l’inestimabile ricchezza di quegli insegnamenti. Ricorda: ciò che adesso ti pare vano, trova un posto in te. Tornerà utile.

  • Ho un diploma in Life Visioning Mastery, conseguito con questo corso di Michael Beckwith per Mindvalley. Fu una meravigliosa avventura. Piena di insights e progressi.

  • Ho lavorato su di me con diversi coach e strumenti: Costellazioni familiari e spirituali (Bert Hellinger), TRE (Trauma Releasing Exercises), RTT therapy, Completion Process. Ringrazio in particolare il bravissimo Luca d’Alessandro le cui indicazioni sono tornate preziosissime anche molto dopo il percorso, e alcune sue frasi sono per me vangelo. Ho accompagnato e sostengo il processo con strumenti quali EFT (Emotional Freedom Technique), breathwork e breathwork olotropico con Michael Stone e Qigong, oltre a meditare quotidianamente più volte al giorno.

  • Un numero infinito di masterclass e corsi di crescita personale e spirituale soprattutto: ipnosi, ipnosi regressive, abilità sensitive, vision e obiettivi, Verità Divine e testimonianze, corsi sull'anima, sull'abbondanza, sulla manifestazione, sulla passione, sull'energia. Regolarmente, quelli più tecnici che si basano solo sulla ricerca egoica di successo e goal setting, mi lasciavano vuota.

  • Experiencing no self  by Adyashanti

  • Professional Accredited Earth Angel Course

​Riferimenti secondo la fase in cui mi trovavo sono stati:

 

  • Ron Rathbun (MQ) per quel libricino che comprai troppi anni fa e mi risvegliò nel lontano 2003, poi sepolto e ritrovato un anno fa, vassello ancora del Tutto nel poco (Il miracolo è dentro di te).

  • Lavoro ombra e integrazione dell'ego: Teal Swan.

  • Consigli pratici in diverse fasi iniziali del processo: Niccolò Angeli, Christina Lopes, Aaron Doughty, Matthew Pallet.

  • Non dualità: Jeff Foster e Anna Brown mi hanno aperta alla non-dualità quando il lavoro di integrazione degli ego sembrava ormai un giro a vuoto. Ancora sulla non dualità, preziosi per collassare l'identificazione nell'io sebbene solo come approccio iniziale sono Jim Newman e Tony Parsons con la loro ironia e sagacia. E l'illuminante Alan Watts

  • Trascendenza dell'ego e dell'apparente: Shakti Caterina Maggi e Rupert Spira tra non dualità e apertura al divino. Eckhart Tolle per i suoi fondamenti. Shunyamurti, Sadhguru, Adyashanti. Mooji in varie fasi e sempre più illuminante.

  • Ascolto e tantrismo: un ringraziamento a Eric Baret e Nathalie Delay.

  • Direct path, via negativa, verso la Realizzazione oltre Coscienzaancora Mooji. Preziosissimo Jean Klein. Robert AdamsRamana Maharshi, Nisargadatta, Papaji.

 

Al momento i miei riferimenti sono questi ultimi, la via in cui mi sono trovata seguendo intuizione, processo e risonanze, è invariabilmente stata quella del "direct path". Si perde ciò che non si è, la via è la rinuncia, e tuttavia ciò cui rinunci non è che illusione.

Qualcosa conduce, che lo vogliamo o meno.

Verso una sempre maggiore chiarezza, un discernimento, in cui si torna all'Essenziale, nel solo Desiderio per il Reale. Nell'obbediente adesione.

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Talento

 

Altri Maestri

 

Dalla scrittura ho imparato il flusso dell’anima senza il pensiero logico, l’accudimento, l’accadimento, farsi portare, il coraggio, l’ispirazione, lo stupore, la connessione, il potere interiore. La fiducia nell’imprevisto, in quei testi che parti da un punto e ti trovi dove mai avresti pensato: in un racconto migliore. La libertà. L’intimità. La compassione. La nudità. Il diritto a essere e anche a farsi da parte e lasciare che sia la scena scritta, a parlare. La scrittura osa sempre più dell’autore, e in questo è maestra. Io medito quando scrivo. La scrittura aiuta non perché terapeutica, bensì perché creatrice: mostra la forza trasformativa delle tue ricchezze. La scrittura non mi ha mai salvata, ma mi ha mostrato che potevo salvare me stessa.

 

Il tuo talento è già quello che sei: l’anteprima del meglio di te.

Dai miei figli imparo che serve essere madri libere. Profondamente libere. Che merito di essere amata come sono. Che meritano di essere amati come sono. Che non sono miei. Che non devono restituirmi nulla. Ma prima di tutto la maternità mi ha insegnato l'Essere, l'amore senza identità: solo che allora non lo sapevo.

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Dalle relazioni imparo a guardare ciò che mi dà fastidio di "me", ossia la narrazione dell'ego, spesso inconscia. Ogni volta che c’è un trigger, un evento che mi provoca, non è mai colpa dell’altro: imparo a vedermela con la forma-pensiero che sta contraendo il "mio" ego.

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Dai lettori ho imparato che ho un grande dono, dicono anche un grande coraggio. Ma spesso ho condiviso testi per il bisogno disperato di non essere sola. E poi trovavo un grazie. Loro salvavano me, eppure io parevo aver salvato loro. Dai lettori imparo la connessione, e che ognuno è unico, un piccolo mondo sacro.

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Il Risveglio stesso insegna: ogni fase, sincronicità, rivelazione, sono fatti su misura per te. Nello stesso tempo impari a conoscere come affronti questi passaggi nuovi, queste sfide mai viste.

 

Non impari solo ciò che impari e sperimenti, ma come impari e sperimenti.

 

Dai bliss e dalla presenza imparo l’amore immenso e indescrivibile che siamo e che tutto è.

Dalle crisi ho imparato che non possiamo farcela se non abbiamo un punto asciutto da cui tirarci fuori. E che quel punto asciutto o dio o come vuoi chiamarlo non è altrove, ma dentro. E più ci fai casa, più ci diventi, più le crisi non sono più crisi. Non c’è più niente, da cui scappare. Dalle crisi ho imparato anche l’umiltà, e l’empatia.

Dal surrender imparo che lasciarsi cadere è un brivido folle. Ma poi stai su, non ti sfracelli al suolo. Non mi ero mai fidata tanto. Di nessuno. Puoi lasciare chi sei. Ti resta solo la Vita e la forza incredibile che hai dimostrato in questa resa.

Dalle fasi di vuoto imparo la pure beingness, essere senza fare, l’assoluto indipendente dalla forma.

Dalla meditazione imparo a vivere. Abbandonarsi alla emptiness interiore, al nulla del Tutto circostante, si allena in meditazione. Comincio lì a pucciarmi nell’infinito. A provare il volo. Ma imparo anche l'ardore che ho in petto. Un ardore antico, che viene da lontano.

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Surrender, meditazione, scrittura, sono tutte vie di affidamento oltre la mente. Con questo stesso modo dovremmo vivere tutto.

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