Smettere di esistere: il vuoto indispensabile nel Risveglio Kundalini
Aggiornamento: 30 dic 2021
Lo shift è netto: “io” (sentimento di Maddalena, o anche di nuova me felice) non esiste ossia non è detentore di identità. Qualcosa si è aperto e il mio senso di me riposa in un non-me.
“Me” è vuoto, e io sono il vuoto, e il vuoto è il Silenzio di Tutto. Dove appaiono e scompaiono i me. O anche solo un vuoto muto. Che non fa paura alcuna.
C’è una differenza di “livello energetico e di coscienza” tra un Risveglio Spirituale e un Risveglio Kundalini. Nel primo c’è una ricerca spirituale volta a portare alla sommatoria dell’io al Tutto, quindi ancora molto lavoro di crescita personale, molta dualità, si è identificati in un soggetto definito, sebbene si sperimentino anche momenti di unione con Tutto. Nel secondo caso
la devozione al divino è totale e annichilente, lo spasimo è tale da condurre “nostro malgrado” - cioè nonostante le resistenze mentali - alla resa senza compromessi.
Io sono arrivata a dirmi pronta a lasciare i miei figli, l’anelito era straziante: “Non ce la faccio più a non essere chi sono”, e un paio di mesi più tardi un nuovo giro di resa mi prostrava sul letto, in una pratica di breathwork, a dirmi