Nella gratuità siamo liberi
Dobbiamo allenarci all'incredibile sollievo di non aspettarci un ritorno. Come la spiga nel campo. Non sto invitando al moralismo ma all'onestà: dobbiamo chiederci se preferiamo fare per sentirci buoni, connessi, per rispondere a un dettame etico, emotivo, perfino spirituale, a un'idea di noi, alla speranza di sentirci vivi. Oppure: se preferiamo essere liberi. La storia del dare e ricevere è una follia umana inventata dal superego. Puoi dare tutto : stai sempre ricevendo la vita. Sei sempre in debito. Qualche giorno fa su Facebook leggevo un post che spiegava come ogni volta che fai qualcosa con amore e quel gesto non è riconosciuto, l'energia si perde. Se devi essere riconosciuto e ringraziato, che amore è? Quando avremo smesso di lasciare che i nostri traumi vivano per noi, quando vedremo la follia naturale del dare a fondo perso , allora sfoceremo nel grande spazio dell'amore. Abitare nel quale ci rende liberi, veri e sicuri in un colpo solo. Tutto ciò che non è gratuito è umano, intendiamoci: ma è pura resistenza. Se c'è fatica a fermarsi, anche se stiamo facendo mille cose servizievoli, vuol dire che siamo nella persona, nel bisogno, nella mancanza e nella paura. Nella tensione. In tal caso possiamo fermarci e osservare chi vuole essere utile. E riconoscere che l'origine di tale tensione è in verità buona, è l'anima che dona . Quello che cambia è che nell'anima non c'è tensione perché non esistono separazione, spazio e tempo. Il dare non è azione ma movimento. Be naked. And free. Maddalena PS: vi invito a notare che in inglese "free" vuol dire sia "gratuito" sia "libero".
La storia del dare e ricevere è una follia umana inventata dal superego.
Puoi dare tutto: stai sempre ricevendo la vita