Oltre l'attitudine
Smettere ogni condizione significa vivere Smettere le condizioni, tutto, porta pace ma disvela anche il miracolo intrinseco del vivere. La via del vivere è la stessa dei miracoli. Ci si accorge che senza condizioni (così come quando si smettono i concetti o il filtro personale) accade un tonfo nello stomaco, l’azzardo di cadere nella vita senza riserve. Ogni condizione che poniamo, o perfino l’attitudine che ci imponiamo (osservazione, ricerca, cercare di essere compassionevoli, gentili, difenderci, studiare, capire, ricordare, prevedere, scrutare, permettere), per quanto nobile e utile, ci allontana da una nudità che è già Vita che va verso la sua sorgente divina . L’attitudine, ottimo strumento mentale ed emotivo, è ancora un’azione e presuppone un soggetto personale. È ancora una condizione. Lasciando cadere tutto, inclusa l’attitudine, ci troviamo spalancati in una terra che brulica di sé stessa, in una vita che danza e dove noi stessi siamo quella danza, naturalmente devota a Dio, senza più azione volitiva né di fede. Il motivo per cui gente in condizioni aberranti del genere umano è riuscita a trovare la pace non è stato un semplice accettare : accettare è ancora superficiale, è prendere atto che le cose sono così, un atto mentale. Il motivo che invece ha permesso la liberazione interiore è aver smesso ogni condizione. Perché in quella rinuncia totale e annichilente per l’ego, si spalanca chi sei oltre l’ego. Sembra impossibile essere sopravvissuti perfino con gioia interiore ai campi di concentramento, a un disastro, a un’ingiuria, un omicidio di un familiare, una morte infausta di un figlio. Infatti è impossibile per la mente. A quel punto o ricostruisci la tua identità, l’io, o smetti ogni prerogativa di strutturazione. E in questo collasso, emerge l’anima pura, direttamente vitale e senza lacci. Viceversa, non sono mai le situazioni a costituire il vero problema: le situazioni sono la contingenza talvolta umanamente durissima e “folle” che sottrae dalla pace per naturale istinto difensivo di sopravvivenza, e ricontrae nell’ego ritenuto inevitabile. A quel punto l’ego non può avere le chiavi della pace, come non le ha mai avute.
Lasciando cadere tutto, inclusa l’attitudine, ci troviamo spalancati in una terra che brulica di sé stessa e danza per Dio