Rinuncia all'io
La pace è fuori dall'io Trovo in Baret un approccio nudo, crudo. Necessario, perché se dai appigli all'ego, incluso quello di dover cambiare, guarire, sanare, prolungherai inutilmente la sua vita, che è ciò che impedisce la pace e la gioia . È illusorio credere che l'ego possa liberarsi di sé stesso amandosi . Il suo sarà un compiacente, paziente andare d'accordo con sé stesso, finanche a trovare una piccola pace, che però sarà sempre barcollante oppure rigida, arroccata su uno sperone, in quello spazio ristretto di coscienza che crede di essere chi sei . Ogniqualvolta emerga l'esigenza di includere, cambiare o eliminare con decisione qualcosa di noi, un aspetto, una ferita, ci stiamo già muovendo dal solo luogo che non ha il potere di farlo: la mente volontaria. Credere di poter agire in tal senso è pura arroganza. Il modo migliore di agire è invece la non azione del sé, di quello spazio immutato che sa non giudicare e che, connesso al divino insito in noi, anziché all'illusione di un io identitario e di un dio chissà dove, sa arrendersi. Solo in questo sta il vero potere. Ma non è un io che si arrende: la rinuncia all'io è già parte della resa. La mente può usare la propria intelligenza per ammettere che, senza lo spazio del sé e dello spirito, nulla può. E osservando il proprio arrogante dibattersi o affannarsi, o la pretesa di guarire sé stessa, rimettersi umilmente al silenzio. Alla consapevolezza che tutto è possibile, ma nulla è per l'io o finché l'io pretenderà di essere protagonista. Be naked, give up the ego illusion, Maddalena Foto: estratto da Eric Baret, L'unico desiderio.
La pace è fuori dall'io. Tutto è possibile, ma nulla è per l'io o finché l'io pretenderà di essere protagonista.