Anche tra le persone in cammino spirituale, a volte, manca umiltà.
Ci si dimentica che l'uomo è uomo. Un dio animale.
Un dio che piange, che si arrabbia, che partorisce nel dolore, che salta di gioia in un prato, che aspetta, che anela, che ascolta, che grida.
Si fa della disciplina non più il mezzo ma la struttura portante dei giorni. Si vive nelle fondamenta. E poi si fatica a costruire anche solo il piccolo muro su cui l'erica del cuore umano possa arrampicarsi.
In questi giorni un po' persi, ho trovato calore e gioia più in persone ignare di tanta dottrina o scienza spirituale, che in alcune cosiddette "guide".
In un giro di mail con un ragazzo di questi, che insiste su come solo i suoi modi, datati millenni, siano la via, non un solo accorato accostarsi alle mie difficoltà "umane" (mie come di tutti), alla situazione di mio figlio di cui ho fatto parola nello scambio epistolare, o alla gratitudine che pure gli ho mostrato. Non un solo cenno. La sfida vera, però, quando torniamo alla divinità che ci vive, è l'umiltà di pulire cessi, accudire un figlio, raccogliere le lacrime del vicino, stringere mani e asciugare fronti sudate.
Non sarà valso a nulla alcuno dei tuoi precetti se non saprai sporcarti di terra le mani. Nessun dio vive altrove dai selciati che ogni giorno consumiamo.
Quando dio resta nelle chiese, o nel cuscino da meditazione. Quando non pensi ad altro che promuovere il tuo credo a costo di mancare la connessione più semplice, a quale dio stai credendo? Dov'è la tua compassione, la tua umanità, l'empatia? Devi prendere da dove sei: la pioggia che cade quando piove, il sole che secca quando è estate. La donna fragile, l'uomo che resiste, la ragazza che si difende. Devi trovare il varco offerto dall'altro: non creare una frattura a modo tuo.
Se non puoi incontrare il tuo prossimo sull'altare, incontralo per strada. Se vuoi aiutarlo, accostati ai suoi passi.
A volte non devi fare nulla, semplicemente esserci.
Grazie a questo scambio, che mi riporta a mia volta all'umiltà.
(15 maggio 2021)
- Photo by Matt Collamer on Unsplash
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