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Cuore e Inner Child

L'Anima è il tramite tra la narrazione umana e la Consapevolezza del Sé. L'Inner Child è la sacralità dello Spirito, prima delle ferite. Tornate a lui, e tornate indietro. Conosce la strada



Il Cuore è sacro, non è un capriccio della bambina interiore. Il volere è l’illusione dell’ego che ha paura. La sola paura della bambina è che io non ottemperi, essa è la mano, il messaggero dello Spirito.


Non punto a seguire il cuore, a essere una persona illusoria che usa il cuore, ascolta il cuore, medita e poi applica cose. Non punto nemmeno alla Illuminazione. Ciò che Desidero è Essere il Cuore stesso, che di me non rimanga nulla a interporsi, nessuno che lo ascolta: solo l’Ascolto stesso. Quando sei presenza non sei un io presente, non sei tu che sei presente. Quando sei il Cuore non sei tu che ascolti il tuo cuore. “Tu” e “tuo” scompaiono. Ma ogni volta che offro queste verità che il Cuore stesso rivela nel Silenzio, e rivela proprio quando smetto ogni responsabilità personale, ogni domanda, ogni dovere, la gente ribatte che serve impegnarsi, essere responsabile, che la coscienza non si risveglia da sola.


Ciò che loro vedono in me insinuandola inerzia o assenza, è per me Presenza. Ciò che essi vedono in loro considerandola impegno e forza io considero arroganza. Quando dico di non chiedervi nulla, non sto invitando all’inerzia: questa è solo la polarizzazione egoica, per cui a ogni concetto ribatte col suo reciproco. Sto parlando, invece, di un cambio di paradigma, di un salto completo fuori da ciò che vi credete essere, da ogni necessità di identità, sapere e protagonismo. Perché il protagonismo è sempre una forma di possesso. Sentirsi servitori è a sua volta una necessità identitaria.

Non desiderare identità alcuna: ecco l’inizio del Cuore.
Quando non vi chiedete nulla, allora c’è una dolcezza, se vi consegnate a quella, la dolcezza si fa via via più sottile, acuta e profonda, in un disarmo che diviene Sublime. In esso il tempo e lo spazio cessano. Ma non siete voi a cessarli: voi siete ciò che cessa. Meditare è questa cessazione.

Uscite dalla meditazione e continuate la cessazione. Sentite una contrazione e non la agganciate né tornate al controllo egoico, alla vostra adulta responsabilità. No. State fermi. Vi siete di nuovo messi in mezzo. State fermi e non cercate nulla. Deponete tutto. Finché arriva un sollievo. Da lì la dolcezza. Da lì il Cuore “diventa” nuovamente tutto ciò che siete, nel corpo e oltre il corpo.

Non possiamo dunque fare domande? Possiamo, ma non riceveremo la risposta alla nostra domanda: ne riceveremo altre. Che non vedremo, perché siamo impegnati nell’attesa e nella nostra domanda.

Il Cuore conosce le risposte di cui abbiamo bisogno, prima che poniamo la domanda. Accorgersi che la domanda è una mancanza di Presenza: questo è quello che possiamo fare. Spostarci dal luogo della domanda, che è un luogo di paura. A un luogo di offerta, di apertura dove la nostra stessa vulnerabilità è innocua, è battezzata dall’apertura stessa. Purificata dall’Ascolto privo di intenzione.


Il piano dell’Anima è del tutto altro dalle polarità duali della mente e della persona. Ogni domanda che crediamo un ponte, in verità ce ne separa, perché restiamo il questionante. Non è necessario un soggetto “altro” dal Cuore. Esso non è che un commento superfluo.


“SRI BHAGAVAN: Per me l’unica realtà è il Cuore, quello che dice il cuore, quella soltanto è la Verità. Il cuore potrebbe dire “Aiutalo”, quella è l’azione perfetta. Il cuore potrebbe dire “Non aiutarlo”, se non lo aiuti, quella è l’azione perfetta. Perché il cuore dice in questo caso “aiutalo”, e in quest’altro caso il cuore dice “non aiutarlo”, non lo puoi capire, poiché quello è un comando che arriva dalla Coscienza Cosmica, da Dio stesso. Così non puoi capire perché Dio dice questo e perché dice quello. Ascoltare il tuo cuore significa ascoltare Dio. Per me, la parte deve obbedire all’intero. Tu sei la parte; ovviamente fino a che tu non sei diventato Dio, hai realizzato Dio e sei diventato uno con Dio. Così l’intero, manifesta se stesso attraverso il cuore e tu devi obbedire all’intero, vale a dire Dio o il tuo Cuore. Se il tuo cuore dice, “Fa questo”, fallo. Se dice, “Non farlo”, qualsiasi cosa dica, non la dovresti fare. Questo è obbedire al cuore. Gli esseri umani oggi non obbediscono all’intero. Non seguono il loro cuore, seguono solo la loro mente. È per questo che il mondo è diventato un caos. Se le persone fossero risvegliate, cioè se il loro cuore fosse fiorito, allora semplicemente seguirebbero il loro cuore, seguirebbero la volontà divina. Se ognuno seguirà la volontà divina non ci saranno problemi sulla terra. Se non seguiamo la volontà divina, noi seguiamo la nostra stessa volontà, che è un’illusione.” (SRI BHAGAVAN QUELLO CHE DICE IL CUORE, QUELLA SOLTANTO È LA VERITÀ)


Be the Naked Heart.

Maddalena



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