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Il Dio orizzontale

Aggiornamento: 27 dic 2021

Risveglio e radicamento

La mente fa resistenza al Risveglio non solo perché l'ego non vuole morire, ma anche perché il divino è accecante quando davvero lo intuisci. Shunyamurti parla di follia, sembri un pazzo alla società, e io devo dire che ho capito perfettamente cosa intendeva, l'ho provato più volte. Non per niente sempre Shunyamurti parla di "saper accettare l'amore incondizionato di dio", perché non è facile.


Ti troverai, in certi momenti, spaventata non solo dalla forza che senti, ma dalle possibili conseguenze sulla materia, sulle relazioni, sul vivere comune: il desiderio quando sale diventa esclusivo, come quando sentivo una forza che tirava in alto quasi, mi tirava fuori da me. In diverse occasioni, appoggiata al bancone della cucina, confessavo al marito: “Sento una potenza che mi tira verso l’alto, è incontrollabile, mi porta via”.

Non sono solo pensieri e proiezioni: davvero hai voglia solo di cadere nelle braccia di Dio. Più che di stare coi figli, con le cose terrene, con le incombenze.

Come fare? Non certo con paura o con la sua copertura egoica che dice "stai radicata, sei una madre", ma al contrario:

fidati che dio sa quello che fa, arrenditi, trova dei momenti privati in cui permetterti l'esclusività, e poi gira questo anelito verso il basso, orizzontalmente, per ampiezza,

dilagando in questo anelito in ogni cosa e persona, sciogliendoti in dio in tutto, invece di avere un dio cui arrenderti solo in privato.

Sii dio in dio, in ogni cosa. Lascia che la Vita riconosca se stessa.

Non è necessario pensare al radicamento come contrapposto all’ascesi. Se è vero che lo scopo primario della Vita è la verticalità presente e senza tempo (Tolle parla di espansione in profondità, verticale), qui ricordiamo la prospettiva illuminante di Sadhguru che parla di Risveglio come espansione inclusiva: devi permettere alle energie di dilagare, espandersi.


L’esclusività è della mente, i limiti sono della mente. Inutile cercare di risolvere il conflitto: tu non sei il conflitto. La soluzione non sta nel problema.

Quindi rispondi all’anelito non perché ti stacchi e ti porti in un silenzio altro da, ma perché espandi l’espressione della spinta originaria, portandola nei gesti comuni.

Apri ogni cellula e lascia che tutto si sciacqui nel Tutto, senza forma. Resta aperta, che tutto fluisca dentro e fuori.

Che le attività, anche quelle più soddisfacenti, siano come stelle in un cielo, che la tua giornata sia tutta un vivere il divino anche nelle piccole cose,

un servizio alla Vita, in questa devozione felice e celebrativa, leggera, scalza e che non sente differenza tra piegare una maglietta e scrivere il post del secolo perché sono solo intensità diverse dello stesso amore, che viene dallo stesso “Sono viva!”.

Fa' che “Sono viva!” sia la base di tutto,

il grande spazio su cui si posano le varie attività senza bisogno di dipendere dall’intensità di ciò che è più passionale, perché tutto è intrinsecamente intenso e nutrito dal Sé e dal divino, tutto è una living meditation e non una giornata piena di fare o di tentativi di radicamento per poi chiuderti a meditare alla sera per ricordare chi sei.


Puoi arrenderti al divino senza volare via.

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